Per la “carta della sicurezza urbana” Maroni a Parma il 9 giugno


www.comune.como.it, 28 maggio 2008

Lunedì 9
giugno, a Parma, il Ministro dell’Interno, Roberto Maroni, incontrerà i 18
primi cittadini firmatari della Carta della Sicurezza Urbana. Insieme ai
colleghi in rappresentanza di Parma, Verona, Cremona, Pavia, Belluno, Novara,
La Spezia, Alessandria, Padova, Modena, Asti, Lodi, Mantova, Piacenza, Treviso
e Pisa, ci sarà anche il Sindaco di Como, Stefano Bruni. Dieci giorni fa i
primi cittadini delle 18 città hanno inviato allo stesso Ministro dell’Interno,
ed al Presidente del Consiglio, On. Silvio Berlusconi, due lettere con le quali
si avanzavano richieste sulla concessione di maggiori poteri ai Comuni così che
possano garantire sicurezza ai propri cittadini al di là delle logiche di
schieramento e si propongono alcuni interventi ritenuti prioritari per
garantirla. "La sensibilità dell’esecutivo cittadino in tema di sicurezza
– rileva il Sindaco, Stefano Bruni – ci consentirà di essere sicuramente
ascoltati dal Governo e di iniziare un proficuo percorso di confronto che
consenta al ruolo del Sindaco di essere più incisivo in materia di sicurezza
urbana".

 

 
www.corriere.it,
21 aprile 2008, di Alessandro Trocino.

L’intervista al ministro dell’Interno in pectore

Maroni: sì alle ronde contro i criminali

«E sugli immigrati clandestini pulizia e polizia»

MILANO — «Ha visto? Anche a Bologna le
fanno. Certo, viste dai Tg, quelle sembrano ronde buone. Ma sono uguali alle
nostre». È il ministro dell’Interno in pectore, Roberto Maroni, a rilanciare la
vecchia idea del Carroccio, la vigilanza dei volontari contro la criminalità.

È questa la strada
seguire?

«Sì. Ho visto con piacere e anche con un po’ di compiacimento che Cofferati ha
istituito di fatto e legalizzato le ronde».

Serve una legge che dia
ai Comuni la legittimità a costituirle?

«Ma no, non serve, le ronde sono già legali. Si fanno già da anni in diverse
città. A Milano, per esempio, ci sono i City Angels».

I compiti di polizia
non dovrebbero essere di competenza delle forze dell’ordine?

«Infatti le ronde
non hanno poteri di polizia giudiziaria, ma di prevenzione ».

Non sono
incostituzionali, come sostiene l’ex procuratore antimafia Pierluigi Vigna?

«Questi sono cavilli, ai quali antepongo la vita delle persone. Quando uno
viene ammazzato, il problema non si risolve più».

C’è un’emergenza
criminalità?

«Sì. Collegata all’immigrazione, spesso clandestina. Prodi ha perso le elezioni
su questo e sulle tasse. Noi le abbiamo vinte sulla sicurezza e sul federalismo
fiscale».

Amato dice che gli
stupri sono diminuiti. E che i patti per la sicurezza nelle città funzionano.

«Ma sono aumentati
gli altri reati. I patti non hanno funzionato bene dappertutto e sono
insufficienti, anche se bisogna proseguire su questa via».

Che provvedimenti
prenderà il governo Berlusconi sulla sicurezza?

«Più rigore contro l’immigrazione clandestina. Serve più pulizia e polizia ».

Non si rischia di
esagerare?

«Non vogliamo militarizzare il territorio, ma controllarlo. Coinvolgendo le
autonomie locali».

Cioè i sindaci.
«Ha visto il patto
siglato dai primi cittadini a Parma? Ecco, quello è l’esempio migliore».

Ora c’è il fenomeno del
sindaco- sceriffo di sinistra.

«Non ci sorprende, abbiamo sempre anticipato i tempi».

Fassino chiede il
dialogo.

«E noi dialogheremo. Altri hanno interposto barriere ideologiche. Dandoci dei
razzisti, degli xenofobi e dei baluba».

È pensabile che il
testo sulla sicurezza venga condiviso anche dalla sinistra?

«La mia
preoccupazione non è avere un ampio consenso, ma trovare le misure adeguate. Se
la sinistra ci sta, bene. Altrimenti abbiamo i numeri per fare da soli».

La Bossi-Fini, si dice,
funziona male. Discrimina gli immigrati che lavorano e non fa andare via i
criminali.

«È un problema
essenzialmente di applicazione. Bisogna attuarla con rigore, come la legge
Biagi».

C’è chi invoca una
Bossi-Bossi.

«No, la legge ha
tutti gli strumenti adeguati per contrastare l’immigrazione clandestina. Semmai
si può aggiornare con le novità intervenute dopo il varo».

L’ingresso dei romeni.
«Esatto. Bisogna
trovare una soluzione per loro.
Con un provvedimento ad hoc, visto che sono comunitari ».

Lusetti vi accusa:
avete aperto voi le frontiere dal 1˚ gennaio 2007 ai comunitari e quindi ai
romeni, a differenza di altre nazioni.

«A Lusetti dico
che la campagna elettorale è finita. Non ci venga a fare la morale».

Ma è vero o no che
avete fatto entrare i romeni?

«È vero che
successivamente alla loro entrata, Prodi non ha messo gli argini necessari. E
ha fatto decadere due decreti sicurezza. È un governo che ha pasticciato,
balbettando su questo tema e dando risposte emotive ».

Veltroni dice che per
voi quando certi episodi accadono a Milano è colpa del governo, quando accadono
a Roma, è colpa del sindaco.

«Non voglio
infierire su uno sconfitto, ma Veltroni ha perso un’altra occasione per stare
zitto. Diciamo che è sempre colpa del governo, ma sono situazioni diverse: in
un’area degradata come quella dove è successo lo stupro a Roma, la
responsabilità è dell’amministrazione».

Rutelli propone il
braccialetto elettronico per le donne.

«Non gli crede
nessuno. Alle donne i braccialetti piacciono, ma Rutelli poteva svegliarsi
prima. Per due anni ha fatto tutto il contrario, ha approvato anche l’indulto.
C’è anche un problema di credibilità».

Castelli dice che i
carcerati sono pochi e devono aumentare.

«Ha ragione. Ma
bisogna agire innanzitutto sul piano della prevenzione. E poi, certo, anche su
quello della certezza della pena».

 

Parma città blindata

     Parma città blindata 

 

Posted in Generale | Comments Off on Per la “carta della sicurezza urbana” Maroni a Parma il 9 giugno

Disobbedienza civile

Un estratto da “Disobbedienza
Civile” di Henry David Thoreau, libro al quale si ispirò pure Gandhi per la sua
lotta per l’indipendenza dell’India. (pagine 29, 30)

 

Sotto un governo che
imprigiona chiunque ingiustamente, il vero posto per un uomo giusto è la
prigione. Oggi, il posto giusto, il solo che lo stato garantisce agli spiriti
più liberi, ai meno scoraggiati, è nelle sue prigioni: essere espulsi,
estromessi dallo stato per sua stessa legge, così come essi si sono
auto-espulsi con i loro stessi principi. E’ li che lo schiavo in fuga, il
prigioniero messicano rilasciato sulla parola, e l’indiano venuto a denunciare
le ingiustizie subite dalla sua razza, li troverebbero; su quel suolo separato,
ma più libero e onorevole, nel quale lo stato mette quelli che non sono con
lui, ma contro di lui: la sola dimora, in uno stato schiavo, in cui un
uomo libero può abitare con onore. Se certuni pensano che la loro influenza,
laggiù, andrebbe perduta, e che le loro voci non affliggerebbero più l’orecchio
dello stato, e che, all’interno di quelle mura, non sarebbero più dei nemici,
essi non sanno di quanto la verità sia più forte dell’errore, né con quanta
maggiore eloquenza ed efficacia possa combattere l’ingiustizia colui che l’ha
sperimentata in piccola parte sulla propria persona. Date il vostro voto per
intero, non un pezzo di carta, ma tutta la vostra influenza. Una minoranza è
priva di potere quando si conforma alla maggioranza; non è neppure una
minoranza in quel caso; ma è irresistibile quando è di intralcio con tutto il
suo peso. Se l’alternativa è tenere tutti gli uomini giusti in prigione oppure
rinunciare alla guerra e allo schiavismo, lo stato non avrà esitazioni a fare
la sua scelta. Se mille uomini non pagassero quest’anno le tasse, ciò non
sarebbe una misura tanto violenta e sanguinaria quanto pagarle e permettere
allo stato di commettere violenza e di versare sangue innocente. Questa è, di
fatto, la definizione di una rivoluzione pacifica, se una tale rivoluzione è
possibile. Se l’esattore delle tasse, o qualunque altro pubblico ufficiale, mi
chiede, come qualcuno ha fatto, “ma cosa devo fare?”, la mia risposta è: “Se
vuoi veramente fare qualcosa, dai le dimissioni”. Quando il cittadino si
rifiuta di obbedire, e l’ufficiale dà le dimissioni dal suo incarico, allora la
rivoluzione è compiuta. Ma supponiamo pure che debba scorrere il sangue. Non
c’è una sorta di sangue versato, quando viene ferita la coscienza? Attraverso
questa ferita scorrono via la vera umanità e l’immortalità di un uomo, ed egli
sanguina fino a una morte eterna. Vedo questo sangue scorrere ora.


 Henry David Thoreau 

   Henry David Thoreau


 

Posted in Generale | Comments Off on Disobbedienza civile

I funghi psilocibinici nella Bibbia

Più volte nell’Antico Testamento viene citata la
“manna”, in riferimento al cibo di cui si nutrì il popolo d’Israele durante il
cammino nel deserto dopo la liberazione dalla schiavitù in Egitto. Il primo
riferimento della Bibbia alla manna è nel libro dell’Esodo. Qui infatti è
scritto che dopo sei settimane di vagabondaggio gli ebrei iniziarono a
lamentarsi con Mosè di essere stanchi e affamati: Allora il Signore disse a Mosè: “Ecco, io sto per far piovere pane dal
cielo per voi: il popolo uscirà a raccoglierne ogni giorno la razione di un
giorno, perché io lo metta alla prova, per vedere se cammina secondo la mia
legge o no”
(16:4). “Poi lo strato di
rugiada svanì ed ecco che sulla superficie del deserto vi era una cosa minuta e
granulosa, minuta come è la brina sulla terra. A tale vista i figli d’Israele
si chiesero l’un l’altro: “Che cos’è questo?” perché non sapevano che cosa
fosse. E Mosè disse loro: “Questo è il pane che il Signore vi ha dato per cibo”
. (16:14,15)
 

La descrizione della manna coincide facilmente con la descrizione dei funghi
psilocibinici. I funghi magici sono piccoli e rotondi e poiché germogliano così
velocemente sembrerebbero comparire durante la notte, come se venissero dal
cielo. Inoltre chiunque li raccolga immediatamente noterebbe che si colorano
d’azzurro e non hanno radici, ragioni in più per pensare che i funghi fossero
d’origine celeste. Si note che la manna non cade dal cielo, ma è descritta come
un qualcosa che viene con il gelo e l’umidità, durante le stagioni delle
piogge. Queste sono le condizioni atmosferiche precise affinché i funghi
prosperino. Anche se le traduzioni hanno oscurato l’intenzione di questo
passaggio, sembra essere una descrizione di come trovare ed identificare la
manna e distinguerla da altri funghi non psicoattivi (o mortali).
 

Psilocybe PhilipineCopelandia Cyanescens - Hawaiian

E’ inoltre
interessante notare che Mosè dica agli ebrei che la manna viene direttamente
dal cielo e se non la mangeranno non cammineranno nella legge del Dio. Questa è
la prova che la manna è dotata di un potere spirituale insolito. Tuttavia la
manna non conferisce automaticamente potere spirituale. Invece serve da prova.
I funghi magici fornirebbero le esperienze visionarie che certamente
assicurerebbero che tutti se ne sono cibati. Mosè inoltre ha detto che la manna
è letteralmente “pane del signore”, il che è notevolmente simile al nome azteco
per i funghi psilocybe: “carne degli dei”.

Ma come e perché la manna è comparsa improvvisamente? Ancora riferendosi alla
Bibbia, è chiaro che gli ebrei avevano viaggiato in una terra in cui vi era
rugiada al mattino. Come una grande tribù nomade, gli israeliti avranno riunito
molti bovini e ovini. E ciò ha significato la presenza di moltissimo concime.
Il cambiamento del clima delle terre aride dell’Egitto al clima umido della
selva ha fornito i termini ideali per la propagazione e la diffusione dei
funghi psilocybe nel concime del bestiame.

Nell’Esodo 16:19-21 troviamo altri riferimenti alla manna: “Poi Mosè disse loro: “Nessuno ne faccia avanzare fino al mattino”.
Essi non obbedirono a Mosè e alcuni ne conservarono fino al mattino; ma vi si
generarono vermi e imputridì. Mosè si irritò contro di loro. Essi dunque ne
raccoglievano ogni mattina secondo quanto ciascuno mangiava; quando il sole
cominciava a scaldare, si scioglieva”
. Chiunque sia esperto di funghi
selvatici sa che vanno molto rapidamente a male e si raggrinziscono sotto il
calore del sole, esattamente come la manna.

Successivamente, nei Numero 11:6-9, la manna è descritta di nuovo in termini
che sono notevolmente simili ai funghi magici: “Ora la nostra vita inaridisce; non c’è più nulla, i nostri occhi non
vedono altro che questa manna. Ora la manna era simile al seme coriandolo e
aveva l’aspetto della resina odorosa. Il popolo andava attorno a raccoglierla;
poi la riduceva in farina con la macina o la pestava nel mortaio, la faceva
cuocere nelle pentole o ne faceva focacce; aveva il sapore di pasta all’olio.
Quando di notte cadeva la rugiada sul campo, cadeva anche la manna”
.

Qui troviamo la manna descritta come avente un gusto come quello dell’olio
fresco ed ancora una volta la Bibbia accenna a quella manna che compare alla
mattina in cui è caduta la rugiada. Il vecchio Testamento ci dice persino che
la manna assomiglia al seme del coriandolo ed ha il colore di questo. E quando
i funghi psilocybe sono seccati, la loro gamma di colori è identica al seme
secco del coriandolo.

Notiamo che la manna è stata macinata in laminatoi o battuta in un mortaio. Ciò
ci suggerisce che la manna sia abbastanza fragile e che con il sole si sciolga
come la cera calda. Tuttavia, se la manna fosse la poltiglia di psilocybe,
allora probabilmente è stata seccata e macinata per essere usata per la
cottura. Infatti i funghi magici secchi sono abbastanza duri e schiacciare il
fungo secco e cuocerne la poltiglia assicurerebbe che le molecole psicoattive
labili mantengano inalterata la loro potenza.

In un altro passaggio la Bibbia descrive la manna come se avesse il colore
chiaro di una cialda, certamente una descrizione esatta del colore di un fungo
psilocybe secco. Inoltre scopriamo che il gusto della manna non è più quello di
olio fresco ma piuttosto quello di miele: “La
casa d’Israele la chiamò manna. Era simile al seme del coriandolo e bianca;
aveva il sapore di una focaccia con miele (16:31). Mosè disse: “Questo ha
ordinato il Signore: Riempitene un ‘omer’ e conservatelo per i vostri
discendenti, perché vedano il pane che vi ho dato da mangiare nel deserto,
quando vi ho fatti uscire dal paese d’Egitto” (16:32).

E secondo l’etnobotanico Terence McKenna il miele è stato a lungo usato in
Messico come mezzo per conservare la psilocibina contenuta nei funghi. Forse i
figli d’Israele avevano cominciato a mescolare il miele con la manna per
conservare la potenza. Un omer corrisponde a circa quattro litri; i funghi
psilocybe sono costituiti da acqua per il 92% e quindi ne rimane soltanto l’8%
quando sono seccati. Inoltre, il fungo fresco prende molto spazio, per via
della sua forma. Così quattro litri di funghi magici freschi renderebbero meno
che un decimo di un litro, o circa ¼ di tazza di manna che seccata e in polvere
corrisponde alla quantità di funghi magici richiesti per una dose moderatamente
forse, una volta cotta.

Che cosa è stato detto da Mosè a proposito della manna che deve essere messa da
parte per le generazioni future? In Ebrei 9:3-4 troviamo: Dietro il secondo velo poi c’era una Tenda, detta Santo dei Santi, con
l’altare d’oro per i profumi e l’arca dell’alleanza tutta ricoperta d’oro,
nella quale si trovavano l’urna d’oro contenente la manna…

Qui scopriamo dunque che la manna doveva essere mantenuta nel più santo di
tutti i luoghi: l’arca del patto! Gli ebrei, i cristiani ed i musulmani devono
dunque le loro radici ai figli d’Israele, che per quaranta anni hanno mangiato
la manna e si sono visti come il popolo scelto da Dio.

Naturalmente vi sono molte persone che rimarranno eternamente scettiche di fronte a queste considerazioni, ma teniamo presente che la descrizione della manna data nel Vecchio Testamento mostra effettivamente una somiglianza notevole con i funghi psilocibinici. Se la manna è effettivamente un fungo
psilocibinico, allora questo significa che la Bibbia, la Torah e il Corano sono stati ispirati dalle esperienze indotte dai funghi magici. E i fondamenti stessi su cui queste religioni si basano derivano dall’esperienza col fungo.
Mosè e i figli d’Israele avrebbero usato i funghi come sacramento per comunicare con una più alta potenza, anche conosciuta come Dio, Yahweh e Allah.

 

Tratto da “Dolce Vita, stili di vita alternativi” n.15, marzo/aprile 2008.
A cura di SD&M, www.psiconautica.tk

Fonti: John Allegro – Il fungo sacro e la croce
Lycaeum – Mushrooms in the Bible


Terence McKenna – Il nutrimento degli Dei

 

Posted in Generale | Comments Off on I funghi psilocibinici nella Bibbia

Sulla festa della repubblica

Questa mattina mi sono alzato alle dieci
al suono di un uccellino che cantava vicino al mio balcone, un canto che mi ha regalato
subito un bel sorriso interiore. Senz’altro se avessi parlato la sua lingua
avrei capito che diceva “Oggi è la Festa Nazionale italiana, è il 62°
compleanno della Repubblica”! Invece non me ne ricordavo affatto quando sono
sceso di sotto per guardare le previsioni del tempo con i segni del mio cuscino
ancora ben impressi in faccia.
La tv era sintonizzata su rai uno quando l’ho accesa, e c’era in diretta la
parata militare a Roma! Un’antitesi senza paragoni! Il sorriso interiore è
sparito e la mia faccia si è ripresa in un nanosecondo dall’ingessatura
notturna per cimentarsi invece in una smorfia di profondo disgusto!
Festa della Repubblica : parata militare. Come dire diploma di mia cugina :
corteo di sindacalisti a Brindisi. Cosa cazzo centra?
Oppure festa di Natale : parata delle madri e vedove di tutti i ragazzi e gli
uomini palestinesi morti per la liberazione nazionale.
Tra l’altro ho acceso proprio in un momento speciale. Stavano sfilando dei
soldati armati di tutto punto e la cronista iniziava a leggere da un foglio: “Secondo
l’articolo 11 della costituzione italiana l’Italia ripudia la guerra…”. Ho
subito cambiato canale per non sentirmi costretto a distruggere il televisore.
“Uhm… Fantastico! Oggi piove. Spengo?” No. Forse perché quando una cosa ti fa
veramente troppo schifo c’è sempre il diavoletto nel tuo subconscio che dice “Guardala
ancora un po’… solo un pochino…” e non ti lascia distogliere lo sguardo! Come i
bambini che fissano attoniti il vomito in terra del compagno di classe e poi
sboccano a loro volta. Ho rimesso su rai uno.
Ho seguito la trasmissione per circa dieci minuti ma mi sono bastati a cambiare
opinione su di essa. Non faceva schifo, anzi era più comica di Zelig!

Ecco che viene inquadrato per un attimo il nostro Ministro delle Pari
Opportunità Maria Rosaria Carfagna. Come disse Peppino Prisco a Luisa Corna,
“Ah è lei? Non l’avevo quasi riconosciuta con tutti quei vestiti addosso…”
Poi un bagliore improvviso mi acceca per un attimo. Metto a fuoco… E’ Fini! Scuro
come un magrebino! La sua pelle bruciata riflette tanta luce da farlo assomigliare
a uno di quei neon che usano nelle lampade che si fa lui.
C’è anche Berlusconi! Ovviamente non poteva mancare. Lui applaude meglio di
tutti. I suoi applausi sono lenti, ritmati, precisi e vigorosi. Esprimono forza
e sicurezza, e gli danno perfino l’aria di un uomo intelligente.
Tutti i ministri si alzano, si siedono, si alzano ancora a seconda di chi gli
sta sfilando davanti. Va a simpatie… Ogni tanto uno inizia ad applaudire,
allora gli altri lo seguono. Ma quando applaude Mariastella Gelmini nessuno la
segue, e lei smette immediatamente. E’ giovane, e ne avrà ancora tante da
subire.
Ogni tanto sembra di stare a messa vedendo i ministri che bisbigliano al vicino
di posto “Ma ora ci si deve alzare ancora in piedi?” e poi fanno una faccia
buffissima quando si accorgono che nel frattempo tutti gli altri si erano già
alzati. Come a messa, c’è anche chi rimane alzato dopo che tutti gli altri si
sono seduti. A Berlusconi piace stare alzato perché se no non vede.
Ecco le donne soldato! Sono orgoglioso di loro perché si sono battute per i
loro diritti e ora finalmente possono andare assieme agli uomini a sparare sui loro simili. Addirittura hanno un vantaggio rispetto ai colleghi: conoscono mille
modi per distrarre il nemico.
Poi passa un gruppo di soldati americani, guidati da sette bandiere. Ci sono
quella degli Stati Uniti, quella della NATO, quella con il sigillo della Casa
Bianca, quella dell’esercito degli Stati Uniti, quella del loro battaglione,
quella dei Lakers e quella dei Raptors. I ministri applaudono come non mai
quando passano gli statunitensi.
Molti si sono riseduti e pochi applaudono quando passa un plotone di alpini
francesi. Il regista fa un primo piano al comandante francese mentre fa il
saluto ai ministri. Gli ho letto questo nello sguardo: “Ah, applaudite les americains e noi no! Mais nom de Dieu, chi è quella donna tanto jolie? Sicuramente una persona molto importante, come le ministre des pari
opportunità!” La commentatrice dice “La Francia è l’unica oltre all’Italia ad
avere il corpo degli alpini”. E chi ti aspettavi che ci mandassero? Stanno
appena oltre confine! Non possono mica rompere le palle a quei soldati che
stanno la su in Normandia per la nostra parata del piffero! In Francia le
parate militari sono serie per davvero. Ho visto da bambino quella per la Presa
della Bastiglia: centinaia di soldati, accompagnati dall’orchestra, marciando
si muovevano e incastravano alla perfezione creando effetti e coreografie che
non vedi nemmeno alla cerimonia d’apertura dei giochi olimpici!
Passano anche i tedeschi con i loro tamburi, ma sembrano poco motivati… e noi,
dopo aver tradito la loro alleanza sia nella prima sia nella seconda guerra
mondiale, ci stupiamo ancora se ci considerano figli di puttana!
Sono presenti anche i caschi blu per par condicio. Quattro soldatelli con la
bandiera delle Nazioni Unite. A questo punto vien da chiedermi cosa centrano
tutti questi stranieri? Il 4 Luglio i soldati italiani non sfileranno negli
USA! E tantomeno sfileranno il 14
in Francia (non conoscono le coreografie).
Subito dopo i rappresentanti delle Nazioni Unite passa un plotone di brutti
ceffi tutti vestiti di nero con una grande fascia rossa sul braccio sinistro! Guardo
meglio. Per fortuna non sono SS né camicie nere (“purtroppo” direbbero loro). E’
un corpo speciale altoatesino dell’arma dei carabinieri, un corpo di quei
soldati che usi nelle missioni ad altissimo rischio perché i più esperti
nell’ammazzar la gente. Ma di altoatesini lì in mezzo non ne vedo. Dietro molti
sguardi da duro si nascondo i tratti somatici di ragazzi meridionali. E’
proprio vero che la disoccupazione vi ha dato un bel mestiere; mestiere di
merda, carabiniere!
A quel punto ho spento la tv e li finiva per me questa festa non sentita.

Ora vi racconto com’è festeggiata la Festa Nazionale in Costa Rica, paese in
cui le forze armate sono abolite costituzionalmente!
La Costa Rica festeggia assieme a Guatemala, Honduras, El Salvador e Nicaragua
l’indipendenza dalla Spagna ottenuta il 15 settembre 1821. Ogni anno la
fiaccola della libertà arriva il giorno prima dal Nicaragua portata da studenti
staffettisti e alle 18.00 del 15 settembre finisce la sua corsa a Cartago. A
quell’ora tutti i costaricani finiscono di lavorare e cantano l’inno nazionale.
Vengono organizzate feste in tutto il paese, mentre il giorno prima in ogni
villaggio i bambini sfilano con delle fiaccole accese.
Va detto anche che “la rinuncia al possesso di una forza militare ha permesso
un dirottamento dei fondi in altri settori. Questo ha comportato un alto tasso
di sviluppo umano e una preservazione del proprio patrimonio faunistico e
floristico. Il primo mediante alti livelli di alfabetizzazione (95%), un buon
servizio sanitario pubblico e una notevole stabilità politica (è uno dei pochi
stati dell’intero subcontinente a non aver avuto colpi di stato negli ultimi
decenni), il secondo è provato dalla notevole fetta del territorio (27,9%)
dichiarata parco nazionale. Attualmente l’unica forza armata presente nel paese
è il corpo di polizia.” (Wikipedia)
Dal 1986 in
Costa Rica si celebra anche il Giorno dell’Abolizione dell’Esercito, 1 dicembre
1948.

 

Disarmiamo la Repubblica - 2/06/2003

 


Al contrario in Italia chi manifesta a favore del disarmo viene punito! In
occasione della Festa Nazionale del 2003 il Gruppo di Azione Nonviolenta all’inizio
della parata militare ha esposto dal belvedere Antonio Cederna, che si affaccia
su via dei fori imperiali, uno striscione con scritto “Disarmiamo la
repubblica”. Sono state sventolate bandiere arcobaleno della pace e sono stati
lanciati volantini con scritto “No all’invio di soldati in Iraq”. All’arrivo
delle forze dell’ordine i manifestanti invece di opporre resistenza hanno
offerto loro dei bomboloni alla crema, dicendo “Questa è l’unica bomba che ci
piace!” Dieci manifestanti sono stati portati in commissariato e sono stati
rilasciati solo in tarda mattinata. Sono stati accusati di reato per manifestazione
non autorizzata, e lo striscione è stato sequestrato. Gli organizzatori
dell’iniziativa hanno dichiarato: "Il due giugno è la festa della
Repubblica nella cui Costituzione all’articolo 11 si ripudia la guerra come
strumento di risoluzione delle controversie internazionali
. A maggior
ragione si deve ripudiarla se si tratta di una guerra svolta fuori dal diritto
internazionale e che si configura come un intervento di occupazione e
spartizione economica di uno Stato sovrano, come sta avvenendo in Iraq. Per
questo ribadiamo il nostro no all’invio di militari italiani in Iraq".
I dieci pacifisti fermati hanno chiesto di allegare ai verbali
d’identificazione la seguente dichiarazione spontanea:


I sottoscritti dichiarano spontaneamente di appellarsi all’Art. 21 della
Costituzione Italiana: "tutti hanno diritto di manifestare liberamente
il loro pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di
diffusione"
. Hanno ritenuto e ritengono di poter partecipare alla festa della Repubblica del 2 giugno
aprendo uno striscione sul disarmo ed esprimendo il proprio pensiero, in modo
pacifico e senza recare alcun danno né a cose, né a persone, né alla dignità
della Repubblica, senza necessità di previa autorizzazione. Il dovere
costituzionale del ripudio della guerra ci accomuna, in quanto cittadini, alle
forze di Polizia e agli organi dello Stato.

Roma, 02.06.2003 (seguono le dieci firme)

 

Anche quest’anno hanno preso parte alla
sfilata anche ragazzi del servizio civile. “Non si tratta, come sostengono
alcuni Enti di Servizio Civile, di un riconoscimento a tale settore, ma al
contrario di un totale svilimento di
quelle che sono le radici culturali, politiche e sociali del servizio civile.”
dice il Coordinamento romano Obiettori di Coscienza.
Io non sono contrario al fatto che sfilino i volontari del servizio civile.
Sono contrario al fatto che sfilino assieme alle forze armate!
Questi ultimi una festa ce l’hanno già, ed è in quel giorno che dovrebbero sfilare
se proprio devono farlo. E’ il 4 novembre, in ricordo della data di emissione
del bollettino con il quale venne annunciata nel 1918 la resa dell’impero
austro-ungarico. Impero che allo scoppio della guerra nel 1914 era, assieme a
quello tedesco, alleato dell’Italia, la quale si è venduta ai francesi e agli
inglesi in cambio della promessa dei territori del
Trentino, il Tirolo,
Trieste, Gorizia, l’Istria, parte della Dalmazia, il protettorato sull’Albania,
su alcune isole del Dodecaneso e alcuni territori dell’Impero Turco, e
un’espansione delle colonie africane a scapito della Germania.
Ecco forse perché la vostra parata non la fate il 4 novembre. Siete squallidi.
Tra l’altro, ve lo confido, le sfilate militari sono passate di moda, sono veramente
un modo arcaico di sfoggiare la potenza di una nazione.

L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli
altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali;
consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di
sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra
le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a
tale scopo.
Organizzazioni come ad esempio l’Ufficio Nazionale per il Servizio Civile. Nel
2005-06 il rimborso spese offerto ai volontari del servizio civile era di
433,80 al mese, per 1200 ore di
lavoro obbligatorie l’anno. Ossia 4,33 € l’ora. Nel 2006-07 rimangono 433,80 €
al mese, ma le ore di attività obbligatorie aumentano a 1400, portando la
retribuzione a 3,71 € l’ora.
E invece perché siamo l’ottava potenza militare mondiale con una spesa militare
annua di 29,9 miliardi di dollari??

Il prossimo e ciascun 2 giugno invito a sfilare, se ne hanno voglia, tutti gli emarginati da questa nostra società “civilizzata”
come i senza tetto, gli immigrati, i tossicodipendenti, i sofferenti di
malattie rare, gli anziani che come pensione ricevono l’impronunciabile. Tutti
insieme per ricordare ai ministri che stanno a guardarci annoiati da sotto la
tettoia del palchetto che repubblica viene dal latino e significa “la cosa
pubblica”, non “pagliacciate”. La cosa pubblica, ossia nostra! NOSTRA! Per
coerenza questa dei giorni nostri dovrebbe chiamarsi Reusurpata Italiana.

Fonti: Wikipedia italiana, Wikipedia spagnola, Wikipedia inglese, www.conozcacostarica.com, www.obiezione.it, www.serviziocivile.it

 

Posted in Generale | Comments Off on Sulla festa della repubblica