Più volte nell’Antico Testamento viene citata la
“manna”, in riferimento al cibo di cui si nutrì il popolo d’Israele durante il
cammino nel deserto dopo la liberazione dalla schiavitù in Egitto. Il primo
riferimento della Bibbia alla manna è nel libro dell’Esodo. Qui infatti è
scritto che dopo sei settimane di vagabondaggio gli ebrei iniziarono a
lamentarsi con Mosè di essere stanchi e affamati: Allora il Signore disse a Mosè: “Ecco, io sto per far piovere pane dal
cielo per voi: il popolo uscirà a raccoglierne ogni giorno la razione di un
giorno, perché io lo metta alla prova, per vedere se cammina secondo la mia
legge o no” (16:4). “Poi lo strato di
rugiada svanì ed ecco che sulla superficie del deserto vi era una cosa minuta e
granulosa, minuta come è la brina sulla terra. A tale vista i figli d’Israele
si chiesero l’un l’altro: “Che cos’è questo?” perché non sapevano che cosa
fosse. E Mosè disse loro: “Questo è il pane che il Signore vi ha dato per cibo”. (16:14,15)
La descrizione della manna coincide facilmente con la descrizione dei funghi
psilocibinici. I funghi magici sono piccoli e rotondi e poiché germogliano così
velocemente sembrerebbero comparire durante la notte, come se venissero dal
cielo. Inoltre chiunque li raccolga immediatamente noterebbe che si colorano
d’azzurro e non hanno radici, ragioni in più per pensare che i funghi fossero
d’origine celeste. Si note che la manna non cade dal cielo, ma è descritta come
un qualcosa che viene con il gelo e l’umidità, durante le stagioni delle
piogge. Queste sono le condizioni atmosferiche precise affinché i funghi
prosperino. Anche se le traduzioni hanno oscurato l’intenzione di questo
passaggio, sembra essere una descrizione di come trovare ed identificare la
manna e distinguerla da altri funghi non psicoattivi (o mortali).
E’ inoltre
interessante notare che Mosè dica agli ebrei che la manna viene direttamente
dal cielo e se non la mangeranno non cammineranno nella legge del Dio. Questa è
la prova che la manna è dotata di un potere spirituale insolito. Tuttavia la
manna non conferisce automaticamente potere spirituale. Invece serve da prova.
I funghi magici fornirebbero le esperienze visionarie che certamente
assicurerebbero che tutti se ne sono cibati. Mosè inoltre ha detto che la manna
è letteralmente “pane del signore”, il che è notevolmente simile al nome azteco
per i funghi psilocybe: “carne degli dei”.
Ma come e perché la manna è comparsa improvvisamente? Ancora riferendosi alla
Bibbia, è chiaro che gli ebrei avevano viaggiato in una terra in cui vi era
rugiada al mattino. Come una grande tribù nomade, gli israeliti avranno riunito
molti bovini e ovini. E ciò ha significato la presenza di moltissimo concime.
Il cambiamento del clima delle terre aride dell’Egitto al clima umido della
selva ha fornito i termini ideali per la propagazione e la diffusione dei
funghi psilocybe nel concime del bestiame.
Nell’Esodo 16:19-21 troviamo altri riferimenti alla manna: “Poi Mosè disse loro: “Nessuno ne faccia avanzare fino al mattino”.
Essi non obbedirono a Mosè e alcuni ne conservarono fino al mattino; ma vi si
generarono vermi e imputridì. Mosè si irritò contro di loro. Essi dunque ne
raccoglievano ogni mattina secondo quanto ciascuno mangiava; quando il sole
cominciava a scaldare, si scioglieva”. Chiunque sia esperto di funghi
selvatici sa che vanno molto rapidamente a male e si raggrinziscono sotto il
calore del sole, esattamente come la manna.
Successivamente, nei Numero 11:6-9, la manna è descritta di nuovo in termini
che sono notevolmente simili ai funghi magici: “Ora la nostra vita inaridisce; non c’è più nulla, i nostri occhi non
vedono altro che questa manna. Ora la manna era simile al seme coriandolo e
aveva l’aspetto della resina odorosa. Il popolo andava attorno a raccoglierla;
poi la riduceva in farina con la macina o la pestava nel mortaio, la faceva
cuocere nelle pentole o ne faceva focacce; aveva il sapore di pasta all’olio.
Quando di notte cadeva la rugiada sul campo, cadeva anche la manna”.
fresco ed ancora una volta la Bibbia accenna a quella manna che compare alla
mattina in cui è caduta la rugiada. Il vecchio Testamento ci dice persino che
la manna assomiglia al seme del coriandolo ed ha il colore di questo. E quando
i funghi psilocybe sono seccati, la loro gamma di colori è identica al seme
secco del coriandolo.
Notiamo che la manna è stata macinata in laminatoi o battuta in un mortaio. Ciò
ci suggerisce che la manna sia abbastanza fragile e che con il sole si sciolga
come la cera calda. Tuttavia, se la manna fosse la poltiglia di psilocybe,
allora probabilmente è stata seccata e macinata per essere usata per la
cottura. Infatti i funghi magici secchi sono abbastanza duri e schiacciare il
fungo secco e cuocerne la poltiglia assicurerebbe che le molecole psicoattive
labili mantengano inalterata la loro potenza.
In un altro passaggio la Bibbia descrive la manna come se avesse il colore
chiaro di una cialda, certamente una descrizione esatta del colore di un fungo
psilocybe secco. Inoltre scopriamo che il gusto della manna non è più quello di
olio fresco ma piuttosto quello di miele: “La
casa d’Israele la chiamò manna. Era simile al seme del coriandolo e bianca;
aveva il sapore di una focaccia con miele (16:31). Mosè disse: “Questo ha
ordinato il Signore: Riempitene un ‘omer’ e conservatelo per i vostri
discendenti, perché vedano il pane che vi ho dato da mangiare nel deserto,
quando vi ho fatti uscire dal paese d’Egitto” (16:32).
E secondo l’etnobotanico Terence McKenna il miele è stato a lungo usato in
Messico come mezzo per conservare la psilocibina contenuta nei funghi. Forse i
figli d’Israele avevano cominciato a mescolare il miele con la manna per
conservare la potenza. Un omer corrisponde a circa quattro litri; i funghi
psilocybe sono costituiti da acqua per il 92% e quindi ne rimane soltanto l’8%
quando sono seccati. Inoltre, il fungo fresco prende molto spazio, per via
della sua forma. Così quattro litri di funghi magici freschi renderebbero meno
che un decimo di un litro, o circa ¼ di tazza di manna che seccata e in polvere
corrisponde alla quantità di funghi magici richiesti per una dose moderatamente
forse, una volta cotta.
Che cosa è stato detto da Mosè a proposito della manna che deve essere messa da
parte per le generazioni future? In Ebrei 9:3-4 troviamo: Dietro il secondo velo poi c’era una Tenda, detta Santo dei Santi, con
l’altare d’oro per i profumi e l’arca dell’alleanza tutta ricoperta d’oro,
nella quale si trovavano l’urna d’oro contenente la manna…
Qui scopriamo dunque che la manna doveva essere mantenuta nel più santo di
tutti i luoghi: l’arca del patto! Gli ebrei, i cristiani ed i musulmani devono
dunque le loro radici ai figli d’Israele, che per quaranta anni hanno mangiato
la manna e si sono visti come il popolo scelto da Dio.
Naturalmente vi sono molte persone che rimarranno eternamente scettiche di fronte a queste considerazioni, ma teniamo presente che la descrizione della manna data nel Vecchio Testamento mostra effettivamente una somiglianza notevole con i funghi psilocibinici. Se la manna è effettivamente un fungo
psilocibinico, allora questo significa che la Bibbia, la Torah e il Corano sono stati ispirati dalle esperienze indotte dai funghi magici. E i fondamenti stessi su cui queste religioni si basano derivano dall’esperienza col fungo.
Mosè e i figli d’Israele avrebbero usato i funghi come sacramento per comunicare con una più alta potenza, anche conosciuta come Dio, Yahweh e Allah.
Tratto da “Dolce Vita, stili di vita alternativi” n.15, marzo/aprile 2008.
A cura di SD&M, www.psiconautica.tk
Fonti: John Allegro – Il fungo sacro e la croce
Lycaeum – Mushrooms in the Bible
Terence McKenna – Il nutrimento degli Dei